TESTIMONIANZE E DOCUMENTI DI LANGA
La più completa testimonianza di una terra fantastica, unica, ricca di cultura, storia e tradizioni.
Un'opera di 12 volumi, oltre 2.000 pagine, migliaia di immagini e schede di riferimento.
Il più vasto mosaico mai tentato fino ad oggi, per ricomporre e affidare agli archivi della memoria futura, la storia di una civiltà contadina che sta per scomparire, con i suoi mestieri, i sapori,gli attrezzi e con le canzoni i passaggi dei padri.

Questi volumi sono il frutto di ricerche condotte per tre anni sulle consuetudini e le tecniche legate ai materiali di cui il contadino si è servito per il suo lavoro.
Le schede, con il loro corredo di minuziosi disegni, si alternano alla testimonianze “in presa diretta” integrando il testo che recupera, con un documentato racconto, gli aspetti più significativi di una cultura materiale quasi scomparsa.

La Pietra, di cui esistono tracce cospicue nella preistoria Albese, apre la serie dei contributi monografici.
Quello fra pietra e mondo contadino è sempre stato un rapporto difficile, fatto di alleanze e lotte sfibranti. La pietra è stata inciampo e fatica, ma anche pavimento e riparo, ha fatto sudare più della terra, ma è diventata trappola e confine, muro per la casa e la vigna.

Lo “sternighin” che acciottolava le strade, il mugnaio, il costruttore di forni, lo scavatore di pozzi, il “cartoné” che trasportava ghiaia e sabbia dal fiume raccontano il loro mestiere e così, per il legno ed il ferro, parlano cestai e maniscalchi, costruttori di botti e di ferri da falce, fabbri e intagliatori di giochi.

Piercarlo Grimaldi, dell’Università di Torino, ha curato con Gigi Marsico, i testi della Pietra e del Ferro. Carlo Cerrato ha raccolto le testimonianze. Le schede sono state elaborate da Donato Bosca, Antonio Buccolo - autore delle splendide tavole - Oreste Cavallo, Marco Grosso e Luciano Maccario della “Famija Albeisa”. Le bellissime immagini sono di Gian Paolo Cavallero, la progettazione grafica e le trascrizioni musicali di Angelo Agazzani.