Dopo Il Giudizio Universale in Canavese e Gelindo ritorna, prosegue l'impegno editoriale di riproporre i testi classici della cultura popolare raccolti da Costantino Nigra nella sua meritoria opera di ricercatore e studioso delle tradizioni piemontesi.

Il riferimento territoriale è, nello specifico, tutto Canavesano, ma altre aree potrebbero essere assimilate per analogie di ricerca e di conseguente restituzione, in una serie di manifestazioni di spiritualità popolare -spesso tra sacro e profano, presente cristiano e sostrato pagano- ad inseguire le domande ultime che forse solo dopo aver abbandonato l’attuale manifestarci su questa Terra, ci saranno svelate.

Se interpretiamo le pagine del “Natale in Canavese” con la chiave di lettura delle domande universali che assillano, o stimolano, l’Umanità, ecco allora evidenziarsi la loro prodigiosa attualità che ce le fa interpretare non solo con gli occhi della testimonianza storica ma alla luce, attualissima, di bisogni che spesso vogliamo inespressi, altre volte rimossi, ma pur sempre presenti, quando non ci si rassegni ad accettare risposte semplicistiche o scorciatoie dogmatiche.

Basterebbe riflettere sulle discussioni che periodicamente scaturiscono intorno al momento dell’origine della vita, per capire come l’attualità di questo rito collettivo portato in scena con il teatro popolare sia stupefacente e mantenga intatti i segni forti su cui estendere all’oggi i bisogni di risposta di ieri.

Forse oggi, come ieri, destinati a essere insoddisfatti in una unicità ricercata, ma verità irraggiungibile, vista la presenza di punti di vista altrettanto degni di considerazione.

È tuttavia innegabile che vale pur sempre la pena di cimentarsi, visto che si tratta di una ricerca che accompagna l’uomo fin dalle sue origini.

Dalla prefazione di “Valter Giuliano”