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ISBN 9788872415719
Anno di pubblicazione 2010
Opuscolo di 24 pagine, di grande formato (24 x 30 cm.) tutto a colori.
Superga, basilica eletta dai Savoia quale sepolcro dinastico dopo la cattedrale di San Giovanni Battista a Saint-Jean-de-Maurienne e dopo l’abbazia di Altacomba, è uno tra più fascinosi retaggi sabaudi.
I lasciti che i Savoia hanno trasmesso a Torino, al Piemonte, ai loro popoli, sono stati a lungo osservati essenzialmente come un patrimonio, pur prezioso, del passato. In realtà essi sono, soprattutto, ricchezze da declinarsi al presente e da trasmettersi al futuro. Torino e il Piemonte nei trascorsi decenni hanno dovuto registrare la perdita di tante eredità e primati. Nel contempo sono sfumati o si sono ridimensionati determinati modelli di sviluppo economico. Le eredità pubbliche direttamente dovute alla dinastia, invece, fatte di cultura, arte, civiltà non costituiscono un insieme effimero e, fortunatamente, resistono al tempo, costituendo un’opportunità di sviluppo insostituibile per il futuro di Torino e della regione subalpina.
La Basilica di Superga illustrata dalle meravigliose immagini di Filippo Gallino, non è un semplice monumento, un retaggio di pietra e di arte: è un simbolo di identità, di memoria, di gloria di cui, fortunatamente la vigilanza, l’intelligenza e l’impegno dei Servi di Maria, alla cura dei quali questo Santuario Mariano è affidato, hanno scongiurato e allontanato i pericoli, anche con l’aiuto di un gruppo di volontari appassionati e competenti. Una lapide, posta presso l’ingresso del Mausoleo, ricorda il ruolo avuto nella realizzazione degli ormai irrinunciabili restauri dal Priore Padre Benedetto Marengo (al quale è succeduto Padre Venanzio Ramasso) affiancato, anche nel reperimento delle risorse necessarie, dall’architetto Valerio Corino, Direttore della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Ambientali del Piemonte.
Gabriele Reina e Dario Cammarata descrivono in queste pagine la Basilica e i suoi Sepolcri in modo affascinante, rivelandoci le valenze artistiche, storiche e simboliche del monumento, corredate da sofisticate figure allegoriche da scultori dotati di profonda cultura, raffinatezza e raro vigore espressivo.