Riflessioni sull'esperienza di inserimento di bambini non vedenti nelle scuole comuni

I risultati di questa esperienza confutazionale in modo concreto le teorie che sostengono le necessità di pedagogie, didattiche e scuole speciali per ogni tipo di handicap e confermano sia il principio che il bambino handicappato è prima di tutto un bambino sia l'ipotesi che la scuola che va bene per gli handicappati va meglio per tutti.

Il bambino cieco è sempre stato considerato un bambino da addestrare in un ambiente su misura, centrando gli interventi sulla sua minorazione; poi pensiamo invece che debba essere educato come bambino, insieme agli altri, accettando la sua diversità più per scoprirne le capacità che per sottolinearne i limiti.

Con questo libro quindi non abbiamo voluto fare una riflessione filosofica sull'handicap bensì fornire una serie di stimoli utili agli insegnanti e agli educatori nella pratica dell'educazione e della didattica.