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ISBN 9788872413982
Anno di pubblicazione 2001
Volume di 350 pagine, formato 17 x 24
Il ventisette febbraio 1901 moriva a Milano Giuseppe Verdi, lasciando al mondo un patrimonio musicale di irripetibile valore. Compositore essenzialmente teatrale, portò a termine in cinquantacinque anni di vita creativa (dal 1838 al 1893) vent'otto opere di cui oggi, almeno quattordici fanno parte del grande repertorio internazionale.
Di queste quattordici opere si occupa il presente volume.
Sull'arte di Verdi è stato pubblicato moltissimo, libri, articoli, programmi di sala, atti di convegni.
Per la prima volta viene tuttavia affrontato lo studio sistematico dei linguaggi vocali o, come si diceva fino a poco tempo fa, della vocalità delle grandi opere verdiane partendo da presupposti analitici rigorosi che pongono le partiture al centro assoluto della ricerca.
Dalla duplice prospettiva di osservazione, classicamente musicologica e coraggiosamente statistica, la parola scenica del dettato verdiano emerge in una luce più oggettiva, volutamente restauratrice della verità artistica, per una volta liberata dalle trappole della "tradizione".
In un linguaggio quanto più possibile chiaro e di facile accesso anche agli appassionati non dotti sul piano musicale, il libro conduce il lettore, attraverso un percorso sistematico e lineare, alla scoperta di personaggi straordinari, fatti soprattutto di suono e di voce.