Eletta Borgogno definisce psicomotricità la scienza che studia "l'uomo nel suo insieme di capacità e difficoltà motorie e psichiche".
La sua metodologia dà importanza al potenziale anche se minimo, alle difficoltà a prescindere dalla patologia, al vissuto dei propri limiti e delle proprie aspettative e al diritto del portare di handicap di sentirsi "diverso".
Il progetto terapeutico è finalizzato, usando tecniche e modalità di intervento a seconda del bisogno del bambino, per incidere non sulla patologia ma sulla globalità del bambino, ad evocare "il massimo potenziale per ottenere la conoscenza e l'accettazione di sè, a migliorare i comportamenti, finalizzandoli all'autonomia e alla socializzazione".

ESAURITO