Piatti della tradizione montanara arricchiti dall’apporto della cultura occitana, artisti dai tratti cromatici delicati e una signora che è scrittrice di buona penna e competente gourmet: con una compagnia così non poteva che uscire un’opera degna di annotazioni. Ricettari antichi che sembravano nascosti dalle alte nevi di questa zona di confine sono tornati alla luce grazie alla sensibile ricerca di Maria Luisa Tibone. Sapori d’antan compilati da rugose mani e da cervelli fini. Pietanze tramandate di generazione in generazione come fossero culle legnose, madie tarlate, letti d’ottone. E zie e nonne sono state le depositarie di questi suggerimenti trasformati poi in ricette di tutto rispetto. Trionfo di polente, fagioli, di patate e di suoni della parlata d’oc degno accompagnamento per spiegarci il loro nome gastronomico.
Insomma un gioiellino tipografico da ammirare con gli occhi e da consultare con la testa e con la gola