Università Estive nelle Langhe

Il volume documenta cinque anni di università estive nelle Langhe. L’ideazione e la direzione dei corsi, che hanno avuto come epicentro il Centro Studi Cesare Pavese di S.Stefano Belbo e la Scarampi Foundation di S. Giorgio Scarampi, è stata di Franco Vaccaneo, Mario De Matteis e Piercarlo Grimaldi.

In seguito ad un accordo internazionale tra vari Enti e Università, i corsi estivi hanno ampliato sempre di più le proprie sedi in diverse località del Piemonte, arricchendosi di prestigiose collaborazioni e coinvolgendo docenti e studenti da tutta Europa fino a divenire un’esperienza unica nel suo campo.

L’obiettivo principale di questa collaborazione internazionale è stato quello di collegare, tramite la progettazione di attività scientifiche culturali non estemporanee, l’Università della Ruhr di Bochum-che per lunga tradizione didattica ha rappresentato e rappresenta nella sua Regione, anche in dimensione antropologica e linguistico-letteraria, un territorio tradizionalmente ricco di fermenti culturali, forti e originali- con regioni italiane similmente strutturate.

La singolarità e l’esemplarità di un’area come la “Langa piemontese”, ricca di storia e di matrici culturali – rivitalizzate in quei processi di ristrutturazione innovativa di tipo industriale da una parte e di “scoperte” antropologicamente valide della memoria dall’altra e ben rappresentate queste ultime dalle modalità di trasmissione proprie dell’oralità (basti pensare ai dialetti o alla ricchezza dei beni culturali materiali, molto vivi nella comunità rurale) – hanno reso consapevoli i promotori di questa iniziativa del fatto che un’operazione scientifica culturalmente qualificata e aperta a rapporti internazionali avrebbe potuto avere effetti positivi sulla conoscenza, sulla valorizzazione e sulla conservazione della cultura della tradizione.

Proprio questa serie di considerazioni ha suggerito di scegliere la “Langa piemontese”, inclusa tra le province di Cuneo, Asti e Alessandria, quale interlocutrice privilegiata nella proposta di interscambio culturale.

Una tale scelta ha sicuramente permesso di valorizzare, da un lato, l’attività scientifica, saldandola alle esigenze del territorio e di collegarla, dall’altro, alla cultura di cui sono protagoniste le comunità territoriali, ponendone a fuoco gli elementi di interesse e proiettandone i fatti culturali veramente singolari e ricchi di significato ben oltre l’ambito locale.

Il progetto risulta quindi, ne siamo convinti un valido, significativo riferimento per tutte le organizzazioni, università, istituzioni interessate alla valorizzazione ed alla promozione del proprio territorio.